Silvio Berlusconi ha risposto all’appello lanciato ieri da Paolo Becchi e Fabio Dragoni sull’ipotesi doppia moneta e mini-Bot.

Ecco le domande formulate da Becchi e Dragoni. 1) Quando Lei parla di due monete (una nazionale per le transazioni domestiche ed una comune per le transazioni internazionali) si riferisce ad una situazione in tutto e per tutto simile a quella che avevamo negli anni 80 e 90 con la lira e l’ecu? Sì o No? 2) Inoltre visto che sia Forza Italia che la Lega parlano di doppia moneta, cosa pensa dei cosiddetti mini-Bot?

Di seguito le risposte del Cav.


1) In pratica sì con una parziale riconquista della sovranità monetaria da parte dello Stato. La differenza sostanziale è che negli anni ’80 e ’90 entro certi limiti era possibile usare la svalutazione come arma competitiva. Noi invece proponiamo un utilizzo interno della seconda moneta per rilanciare i consumi e la domanda che sono leve fondamentali per una crescita sostenibile e duratura del Paese.

Tutti i Paesi più importanti dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dalla Federazione Russa alla Cina e al Giappone hanno combattuto la crisi anche stampando moneta. È quello che dovremmo fare anche noi, tenendo conto del fatto che in questo momento l’inflazione è quasi assente.

2) I mini-Bot hanno caratteristiche molto simili a quelle di una nuova moneta emessa dallo Stato. Quindi non ci vedo una differenza significativa con la nostra proposta di una nuova «lira». Siamo convinti che la nostra idea sia compatibile con le regole dei trattati europei; certo potremo ottenere questo risultato con la capacità negoziale che solo un leader credibile, con una lunga esperienza internazionale e relazioni consolidate, può avere con i partner europei a partire da Germania e Francia.

Posso confermare comunque che già nei primi giorni di settembre Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si siederanno ad un tavolo per l’edizione definitiva del programma comune.